Incontinenza urinaria: cosa sapere?

incontinenza urinaria f-medical
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Cos’è l’incontinenza urinaria?

Per incontinenza urinaria si intende la perdita involontaria di urina in luoghi e tempi inappropriati tali da determinare un peggioramento della qualità della vita impattando il benessere emotivo, psicologico e sociale del paziente. In Italia si stimano oltre tre milioni di pazienti affetti da incontinenza urinaria, in prevalenza di sesso femminile. Purtroppo, si ritiene che una lieve incontinenza urinaria sia un aspetto dell’invecchiamento, mentre in un certo numero di casi ed in mancanza di trattamento, vedrà il passaggio a casi più impegnativi. 

Conosci l’anatomia dell’apparato urinario?

In condizioni di normalità la tenuta dell’uretra, canale che collega la vescica con l’esterno, è garantita da diversi fattori:
• Dal muscolo dello sfintere uretrale, ossia il muscolo che permette la costante chiusura dell’uretra
• Dal meccanismo di compressione dell’uretra verso la parete vaginale che ha il compito di sostenerla, esso si attiva in qualsiasi aumento della pressione intra-addominale
• Dal muscolo elevatore dell’ano che avvolge l’uretra e la stringe in risposta ad uno sforzo per evitare la perdita di urina.

Quanti tipi di incontinenza conosci?

Esistono diversi tipi di incontinenza urinaria, vediamoli insieme:
Incontinenza Urinaria da Stress (IUS) o da sforzo: è la forma di incontinenza urinaria più frequente, colpisce tra il 10-20% delle donne. Avviene con colpi di tosse, starnuti, attività sportiva, sollevamento di pesi o cambi di posizione. Tutti questi fattori aumentano la pressione
addominale arrecando maggior pressione sulla vescica. La causa può essere legata ad un deficit degli sfinteri uretrali, ad un indebolimento del pavimento pelvico e ad un’eccessiva mobilità dell’uretra.
Incontinenza urinaria da urgenza: è accompagnata da un improvviso e inarrestabile senso di urinare. Può essere causata da componenti neurologiche (sclerosi, ictus, lesioni neurologiche), infezioni vescicali, calcoli, tumori, interventi chirurgici o mancanza di distensione dei muscoli vescicali. La frequenza della minzione supera le otto volte al giorno. Questo tipo di incontinenza peggiora con l’assunzione di liquidi.
Incontinenza urinaria mista: si associano le due sopracitate ovvero l’incontinenza da sforzo e da urgenza.
Incontinenza urinaria da rigurgito: avviene quando la vescica è troppo piena portando un aumento di pressione e determinando una fuoriuscita di urina. La vescica tende a riempirsi più del normale in quanto la contrazione dei muscoli non è più efficace. Il tutto può essere dovuto a molteplici le cause, neoplasie, stenosi, prolassi…
Incontinenza urinaria riflessa: vi è una perdita di controllo della vescica tipica dei disturbi neurologici che portano all’inibizione del controllo dei muscoli vescicali e degli sfinteri. Il paziente non avverte lo stimolo di urinare. Questo tipo di incontinenza può essere dovuto a
Ictus, Morbo di Parkinson, Tumori Celebrali, Lesioni Midollari.
Incontinenza urinaria funzionale: il paziente non riesce a raggiungere il bagno a causa di problemi fisici o psichici invalidanti.
• Incontinenza urinaria totale: continua e involontaria perdita di urina. Causata spesso da lesioni neurologiche, traumi a carico del sistema uro-genitale, malformazioni congenite.

Quali sono le cause dell’incontinenza?

Innumerevoli sono le condizioni che possono causare l’incontinenza urinaria, in primis una debolezza dei muscoli del pavimento pelvico che fa si che la vescica e l’uretra si spostino verso il basso e l’attività sfinterica dei muscoli che dovrebbero contribuire a stringere l’uretra per trattenere l’urina. Altri fattori sono:
 • Lassità della fascia endopelvica e delle strutture legamentose. Quindi vi è una mancanza di compressione e l’uretra non ha i mezzi per contenere la fuoriuscita di urina (prima causa dell’incontinenza).
• Deficit dello sfintere uretrale facilmente riscontrabile in pazienti anziani, ossia indebolimento del muscolo dello sfintere uretrale.
• Ipotonia del muscolo elevatore dell’ano ovvero incapacità da parte del paziente di interrompere il getto urinario nel momento della minzione.
• Spasmo o iperattività della muscolatura delle pareti vescicali definita vescica iperattiva.

Quali sono i fattori che possono peggiorare l’incontinenza urinaria?

• Gravidanza;
• Parto Vaginale;
• Sovrappeso, in quanto facilita il cedimento del pavimento pelvico;
• Infezioni delle vie urinarie che producono infiammazione aumentando lo stimolo ad urinare;
• Sport ad alto impatto come la pallavolo o pallacanestro;
• Eccessiva assunzione di liquidi ed in particolari l’assunzione di bevande eccitanti;
• Scarsa assunzione di acqua in quanto aumenta la concentrazione di soluti provocando irritazione vescicale con conseguente stimolo alla minzione;
• Menopausa con riduzione di produzione di estrogeni;
• Interventi chirurgici per lesione su organi uro-genitali;
• Stitichezza, in quanto provoca un aumento della pressione addominale;
• Tutte le malattie polmonari che provocano disfunzioni della dinamica respiratoria con conseguente disequilibrio pressorio addominale;
• Patologie cardiovascolari;
• Alterazioni cognitive e patologie neurologiche;
• Esiti post intervento (chirurgie oncologiche o non della sfera pelvica);
• Patologie del connettivo (quale ad esempio l’endometriosi).

Conosci i sintomi dell’incontinenza urinaria?

• Perdita di controllo del bisogno di urinare
• Perdita di urina mentre si ride, tossisce, starnutisce, a seguito di sforzi, durante attività fisica
• Bisogno di urinare con frequenza ravvicinata
• Spesso all’incontinenza urinaria si associano : vaginismo, prolasso ano/rettale, dolori nei rapporti sessuali.

Quale terapia effettuare per l’incontinenza urinaria?

La terapia riabilitativa, avvalendosi del supporto dell’osteopatia e l’esecuzione degli esercizi Kegel, genera una riduzione del 75% della problematica di incontinenza urinaria. L’obiettivo della riabilitazione pelvica è quello di migliorare tono e la coordinazione dei muscoli che compongono la pelvi. Oggi le persone che soffrono di incontinenza urinaria possono essere sottoposte a diversi trattamenti. Trattamenti di Fisioterapia e Riabilitazione per il recupero, l’equilibrio e il controllo di tutti i Muscoli della Pelvi. Il tutto viene supporto da apparecchiature che consentono di effettuare esercizi attraverso Biofeedback per incontinenza urinaria.

Di ultimissima generazione è la poltrona sviluppata dall’azienda BTL attraverso un Sistema Super Induttivo. A supporto dei trattamenti Fisioterapici e Riabilitativi dell’incontinenza urinaria, è la terapia osteopatica che permette di ristabilire un buon equilibrio di tutto il corpo bilanciando le strutture che sono direttamente o indirettamente coinvolte con la pelvi. Di fondamentale importanza sono gli esercizi di Kegel, sono esercizi che rafforzano i muscoli del pavimento pelvico, supportano e controllano la vescica per prevenire l’incontinenza urinaria. Nei casi iniziali, lievi o moderati il primo passo è di tipo conservativo in quanto l’incontinenza urinaria può essere trattata esclusivamente da una terapia riabilitativa.

Cura Farmacologica: Prima di ricorrere a cure farmacologiche o chirurgiche il consiglio di medici specialisti del settore è quello di sottoporsi a terapia riabilitativa per almeno un mese essendo essa priva di effetti collaterali e riscontrando un’ottima percentuale di successo.
Spesso sono i farmaci stessi a causare incontinenza urinaria, in questo caso sarà il medico a cambiare la posologia o a sostituire il farmaco. Non potendo essere considerata una patologia ma una sintomatologia che va ad associare diversi disturbi, la terapia farmacologica va a lavorare su determinati distretti in modo da limitare il disturbo. L’uso di farmaci anticolinergici viene prescritto nei casi di incontinenza urinaria da urgenza in quanto essi vanno a bloccare le contrazioni involontarie della vescica. Un’altra delle terapie farmacologiche usate per la maggiore è l’assunzione di ESTROGENI. Questi ormoni, prodotti in fisiologia dall’organismo femminile, mantengono la tonicità dei tessuti muscolari e connettivi. Essi con l’avanzare dell’età e l’arrivo della menopausa tendono drasticamente a calare. Per questo una terapia a base di estrogeni, in specifici tipi di incontinenza urinaria, può risultare utile al fine di ridare integrità ai tessuti.

Molti sono i farmaci che presentano diversi effetti collaterali infatti la terapia più consigliata da medici del settore è quella riabilitativa. Per quanto riguarda le tecniche mediche nel caso di incontinenza urinaria da urgenza la prima opzione è quella di infiltrazioni di botulino direttamente nella parete vescicale. Questo trattamento va ripetuto ogni 6 mesi in quanto gli effetti del botulino sono reversibili. Sempre per questo tipo di incontinenza urinaria vi è un’alternativa a lungo termine chiamata neuromodulazione sacrale, consiste nell’elettrostimolazione di radici nervose deputate all’innervazione di vescica e pavimento pelvico. Per ciò che concerne la chirurgia nell’incontinenza urinaria da sforzo, la tecnica meno invasiva è quella di inserire una “fettuccia” di rete sintetica sotto l’uretra tale da supportare vescica e uretra durante gli sforzi. Questa tecnica rientra tra gli interventi mini invasivi offre all’incirca 85% di risultati positivi.

Nei casi più gravi, quindi nelle forme di incontinenza urinaria in cui vi sono perdite anche in assenza di sforzi, si ricorre ad una chirurgia più invasiva che cerca di restringere il condotto uretrale.

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